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Spade che cantano. Il paesaggio sonoro del romanzo artruriano d’oïl

28,00

Da un lato la musicalità del cronotopo primaverile, il canto fresco delle acque sorgive accordato alle arie degli uccelli canterini, lo stormire delle fronde e la vibrazione misteriosa del bosco, le sacre sinfonie del tempo senza tempo: tutto un fondale concertato di ‘voci’ impostate su tonalità soavi, un brusio d’incanti fiabeschi: è lo sfondo acustico dell’erranza cavalleresca. Dall’altro lato lo strepito ferreo delle armi e lo zoccolio ritmato delle cariche a fondo, il fracasso rimbombante delle lance spezzate nelle scene di torneo e nelle sequenze duellistiche, lo squillo del corno, le magie ‘rumorose’ dei luoghi ultraterreni. Deducendo da R.M. Schafer il quadro teorico di riferimento e traendo spunti preziosi dall’antropologia musicale di Marius Schneider, questo libro propone una sintesi sulle funzioni e le forme dell’audio-sfera nella narrativa antico-francese di argomento bretone. Il volume indaga la dialettica tra i due poli essenziali del ‘paesaggio sonoro’ arturiano, facendo emergere un’opposizione tensiva tra consonanza e dissonanza, melodia e cacofonia, armonia e crisi: tra i suoni della quiete e quelli stridenti del trauma.

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Dettagli

ISBN

88-6058-097-9

Anno

2023

Autore e/o curatore

Elena Muzzolon

Caratteristiche editoriali

brossura, cm 13x20, XIV+326 pp.

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