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PROSA IN VERSI (Da Pascoli a Giudici)

18,60

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COD: 88-86413-76-9 Categoria:

Descrizione

Il Pascoli di Myricae (quello che archivia il petrarchismo della lingua poetica tradizionale e ne fa, per tutti e per sempre, qualcosa di radicalmente diverso), i colloqui falso domestici del Poema paradisiaco a confronto con la malìa del D’Annunzio “alcionio” e al contrario il Corazzini che, ancor più di Moretti o altri crepuscolari, davvero non può più dirsi Poeta; il desolato Sbarbaro di Pianissimo che più tardi si intenerisce nei mirabili Versi a Dina, le adolescenti acerbe e intangibili di Cardarelli, il giovane Pasolini e il Giudici espertissimo di O beatrice: sono i nomi e le immagini ricorrenti in una galleria dove ancora più spesso compaiono i rappresentanti per antonomasia della vita e della ‘prosa’ in versi, Umberto Saba per il primo Novecento, Giorgio Caproni per il secondo. Fuor di metafora, il lettore troverà alcune dense monografie, dove a volte una lirica rappresenta un libro intero o un’intera esperienza creativa. Ma non si pensi a medaglioni isolati. Già nei due panorami a inizio del volume sono tracciate storia e geografia d’insieme, dall’Unità d’Italia al tardo Novecento, che legano o mettono a confronto o dividono sotto un unico cielo autori e opere. E tra una pagina e l’altra nonché dai nessi, cresce un’immagine complessiva non consueta, talora sorprendente della poesia italiana nel secolo trascorso, dei suoi linguaggi, dei suoi metri.

Dettagli

ISBN

88-86413-76-9

Anno

2001

Autore e/o curatore

Antonio Girardi

Caratteristiche editoriali

cm 16,5x20,5, pp. 238, brossura

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